Bancaria n. 10/2007


Mensile dell'Associazione Bancaria Italiana

 

Editore
Bancaria Editrice
Anno
2007
Pagine
96
Disponibilità
Disponibile
Prezzo Copertina € 15,00
IVA assolta dall'editore

 

Contributi
Credito alla famiglia e consapevolezza dei consumatori: una proposta operativa
Le persone sono sempre più chiamate a compiere scelte finanziarie importanti che toccano aspetti essenziali della vita. Ciò comporta che si è in presenza di un gap di conoscenza, di un neo-analfabetismo che risulta inabilitante rispetto alle esigenze della vita quotidiana e che quindi è necessario affrontare. Le alternative possono andare dall'individuazione di una figura di carattere tutorio, che si faccia carico degli interessi e delle decisioni del consumatore, alla costruzione di strumenti e modelli che mettano, al contrario, il consumatore nella condizione di scegliere da sé, grazie a un grado di educazione e consapevolezza finanziaria più elevato.
L'educazione finanziaria come motore di sviluppo
Consumatori più informati tendono a risparmiare di più, il che si ripercuote positivamente sul livello degli investimenti e della crescita economica. L'educazione finanziaria è un tema che va affrontato a livello di paese. L'entità degli sforzi necessari, la pluralità dei soggetti coinvolti e i tempi necessari per ottenere un impatto di ampia rilevanza mostrano la necessità di un forte coinvolgimento non solo dei soggetti privati ma anche delle istituzioni, dei media e dei consumatori stessi, sia come singoli che come associazioni che li raggruppano.
Il mercato italiano del credito al consumo nel contesto europeo: un'analisi dell'offerta e della domanda
Il credito al consumo rappresenta in Europa un mercato estremamente vivace, che fornisce strumenti fondamentali per una corretta gestione finanziaria da parte delle famiglie. Permangono, nonostante sia in atto un processo di convergenza, notevoli differenze tra paese e paese sia con riferimento allo spessore del mercato, sia rispetto al costo applicato sulle operazioni di finanziamento.
Speciale Ias/Ifrs
L'enforcement degli Ias/Ifrs e il ruolo dei regulators
In fase di attuazione dei nuovi principi contabili, l'incertezza di una prassi applicativa sufficientemente consolidata a livello internazionale comporta che le autorità governative e di vigilanza nazionali si impegnino al massimo per evitare svantaggi competitivi per gli emittenti quotati italiani. La partecipazione alle varie sedi internazionali diviene, quindi, un fattore cruciale per assicurare che le specificità del nostro Paese non vengano trascurate.
La Banca d'Italia e la nuova disciplina contabile
Nel nuovo scenario, la professione contabile italiana deve svolgere un ruolo attivo nel processo di elaborazione delle regole sia nelle sedi nazionali che in quelle internazionali, perché siano tenute nella giusta considerazione le peculiarità dell'ordinamento, della cultura e della prassi del nostro Paese. La maggiore estensione dei principi contabili internazionali, la loro complessità e la loro applicazione a tutte le categorie di imprese presuppongono, inoltre, un rafforzamento della collaborazione tra le diverse parti interessate (banche, revisori, autorità di vigilanza, national standard setter).
L'applicazione degli Ias/Ifrs alle banche
Con l'introduzione degli Ias/Ifrs convivono nel medesimo ordinamento giuridico due distinti sistemi contabili, sia pure applicabili a diversi soggetti. Ciò ha determinato l'opportunità di procedere all'adeguamento delle direttive contabili e delle normative nazionali per renderle compatibili con gli Ias/Ifrs e assicurare, nei limiti del possibile, la comparabilità e un collegamento con i bilanci delle imprese che adottano gli Ias/ifrs.
La fiscalità tra passato e futuro: gli Ias/Ifrs quale fattore chiave della competitività
Il cammino fino ad ora percorso rappresenta solo una parte di quello che si deve svolgere per raggiungere un adeguamento completo del sistema fiscale, dopo la scelta compiuta dal legislatore di imporre i principi contabili nella redazione dei bilanci individuali. Nella consapevolezza generale che il sistema attuale non può essere mantenuto, è ripreso con intensità il dibattito sull'opportunità di introdurre un binario completamente autonomo per la determinazione della base imponibile dell'imposta sulle società.
Fisco e tributi
Il trattamento fiscale dei dividendi di fonte estera: problematiche interpretative e applicative
Il tema della tassazione delle catene partecipative realizzate dai gruppi transnazionali appare variegato e complesso, volendosi distinguere le strategie poste in essere per effettive esigenze economiche del gruppo da quelle che trovano fondamento solo in mere manovre elusive delle imposte. In tale ottica l'ambito di applicazione della disciplina introdotta con il d.l. n. 223/2006 appare molto più esteso di quanto richiesto dall'obiettivo antielusivo e di incerta applicazione.
Credito e imprese
Covered bonds: l'origine della normativa italiana
Con l'introduzione della disciplina sui covered bonds il sistema economico italiano colma un gap competitivo rispetto alle banche europee. La disponibilità di un nuovo strumento di raccolta fondi a costi inferiori non potrà che avere effetti positivi sul sistema delle imprese e delle famiglie che fanno ricorso al credito bancario.
L'indebitamento a medio e a lungo termine delle imprese in Italia
L'analisi econometrica basata su un campione di circa 30 mila aziende indica che l'espansione dell'offerta di credito bancario, alimentata dal processo di deregolamentazione e dall'innovazione, ha avuto un ruolo rilevante nella ricomposizione per scadenza della struttura finanziaria delle imprese. All'allungamento delle scadenze del debito hanno concorso anche fattori di domanda connessi con la dinamica degli investimenti in capitale fisso e, in misura più contenuta, con le operazioni di ristrutturazione del debito di alcune imprese in temporanea difficoltà.Queste operazioni tendono a realizzarsi quasi esclusivamente nell'ambito di strette relazioni con le banche e in presenza di piani aziendali di investimento che possano facilitare il superamento delle crisi.
Una nuova tipologia di prestito: il reverse mortgage
In Italia i prestiti vitalizi ipotecari, o reverse mortgage, rappresentano un'innovazione finanziaria recente essendo stati autorizzati nel novembre 2005. Si tratta di una possibilità ancora virtuale che gli intermediari italiani potrebbero considerare anche in funzione della composizione del patrimonio mobiliare e immobiliare delle famiglie.
RapportoABI sui mercati finanziari e creditizi
Settembre 2007